L’Arancio è un ibrido di antica origine tra pomelo (Citrus maxima) e mandarino (Citrus reticulata) appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Un albero sempreverde da fiore che cresce generalmente fino a 9-10 m di altezza sebbene esemplari molto vecchi abbiano raggiunto i 15 m. Le foglie, di forma ovale con margini crenulati, sono disposte alternativamente. L’Arancia Dolce non si trova in natura e si ritiene che sia stata coltivata per la prima volta nel sud-est asiatico (ex Indocina).

Originario del sud-est asiatico, la sua coltivazione iniziò in Cina intorno al 2500 a.C. dove, il suo futto, veniva chiamato “mela cinese”. Oggi viene coltivato in quasi tutto il mondo con una notevole importanza per i suoi alti valori nutrizionali, fonte di vitamine e altri usi.

Il termine “citrus” deriva dal nome latino del cedro e limone, dal greco κέδρος kédros, cedro e κίτρον kítron, limone; l’epiteto specifico “sinensis” deriva da Sínae, Cina: cinese. Le Arance, vengono storicamente apprezzate per scopi medicinali, principalmente per calmare la febbre e il catarro. La polpa arrostita veniva preparata come cataplasma per le malattie della pelle, mentre la buccia fresca applicata topicamente per contrastare l’acne. A metà degli anni ’50 i benefici per la salute derivanti dall’assunzione regolare del frutto erano più che riconosciuti grazie al suo contenuto di protopectina, dei bioflavonoidi e dell’inositolo (legato alla vitamina B). Contiene anche una quantità significativa di glucoside vitaminico, esperidina di cui 75-80% nell’albedo, buccia e polpa. Questi principi, compresa la rutina e altri bioflavonoidi, vennero impiegati per secoli per il trattamento di fragilità capillare, emorragie e altri problemi fisiologici. Inoltre l’infusione del frutto acerbo viene ancora oggi assunta per alleviare i disturbi di stomaco e problemi intestinali mentre i fiori vengono utilizzati in medicina dai cinesi che vivono in Malesia. L’acqua di fiori d’Arancio, prodotta in Italia e Francia come colonia, è amara e considerata antispasmodica e sedativa. Un decotto di foglie e fiori essiccati viene somministrato in Italia come antispasmodico, sedativo cardiaco, antiemetico, digestivo e rimedio contro la flatulenza. La corteccia interna, macerata e infusa nel vino, è considerata tonica e carminativa. Un decotto vinoso di suoi semi decorticati viene prescritto per i disturbi urinari in Cina e il succo delle foglie fresche o un decotto delle foglie essiccate può essere assunto come carminativo o emmenagogo o applicato su piaghe e ulcere. La buccia viene anche utilizzata come parte fondamentale dell’aromaterapia: offre sollievo prolungato per l’ansia, la depressione e il mal di testa, se è causato dalle prime due condizioni.

Sui capelli svolgerà un’azione condizionante e grazie ai suoi fitocomplessi ha effetti sorprendentemente rivitalizzanti rendendoli morbidi e disciplinati. Purifica il cuoio capelluto normalizzando la produzione di sebo e contrastando la forfora ed i conseguenti prurito e rossore. La sua azione emolliente e antinfiammatoria ti darà una sensazione piacevole e rinfrescante, aggiungendo un buon odore al tuo rituale di bellezza. Indicato per tutti i tipi di capelli in particolare quelli secchi e ribelli donando una straordinaria lucentezza naturale.